giovedì 31 maggio 2012

Benedetto Tuzia nuovo vescovo di Orvieto - Todi


Il Santo Padre ha nominato monsignor Benedetto Tuzia, da 6 anni ausiliare della diocesi di Roma per il settore ovest, alla guida della diocesi di Orvieto - Todi. La notizia è stata resa pubblica dal cardinale vicario Agostino Vallini questa mattina alle 12 nel Palazzo del Vicariato. Il 30 giugno l’ingresso in diocesi
Nato a Subiaco il 22 dicembre 1944, monsignor Tuzia è stato ordinato sacerdote del clero diocesano dell’abbazia sublacense il 29 giugno 1969. Compiuti poi gli studi presso la Pontificia Università Lateranense, nel 1971 si è trasferito nella Capitale e dal 1° settembre 1980 è entrato a far parte del clero della diocesi di Roma. «Questa Chiesa - ha sottolineato il vescovo - da 43 anni mi ha accolto con amore. E mi ha insegnato a essere prima prete e poi vescovo. Ora che me ne vado, la romanità rimane in me, innestandosi in un’altra esperienza». Vicario parrocchiale prima a Santa Chiara poi a Nostra Signora di Guadalupe, dal 1987 al 2003 il nuovo vescovo di Orvieto è stato parroco a Santa Silvia; quindi, dal 2003 al 2006, ha guidato la parrocchia di San Roberto Bellarmino. Il 28 gennaio 2006 è diventato vescovo titolare di Nepi e ausiliare di Roma per il settore ovest, ricevendo la consacrazione episcopale il 12 marzo.
«A don Benedetto - ha affermato il cardinale Vallini - va il nostro augurio, che è quello di tutta la città di Roma dove ha profuso il suo impegno prima come parroco e poi come ausiliare. Gli assicuriamo il nostro ricordo grato nella preghiera e il nostro affetto». «Accolgo con gioia ed entusiasmo l’invito del Papa - ha dichiarato monsignor Tuzia davanti al personale del Vicariato -. Prego perché questo mio nuovo compito diventi un atto di amore anzitutto a Dio, pastore di tutto il gregge».
Ricordando quindi il suo legame con la Chiesa di Roma, monsignor Tuzia ha rinnovato la sua «profonda gratitudine» per il cardinale Vallini, «con cui ho condiviso la responsabilità dell’episcopato, conoscendone la sensibilità pastorale»; ha sottolineato il legame di fraternità con tutti i membri del consiglio episcopale. E ha ripercorso il suo cammino di sacerdote e le figure di riferimento che lo hanno accompagnato. Su tutte, il cardinale Camillo Ruini e «la sua saggia e illuminata conduzione della Chiesa di Roma e di quella italiana, il suo sguardo dall’alto sulla realtà, la sua paternità». Oggi, ha concluso, «sono chiamato a servire questa Chiesa che non conosco ma che già amo. Vivo il mio sì con grande libertà interiore: so che la chiamata appartiene a Dio, e che sarà lui a guidarmi e sostenermi».

mercoledì 16 maggio 2012

Nella faggeta di Pescasseroli


Incedi indistinto nella faggeta
col passo misurando i tuoi pensieri, 
simile a un colto e savio esegeta
de’ tempi dei cavalli e dei manieri.

Lungo sentieri impervi e silenziosi
lieto miri la beltà della natura,
quasi cercando tesori preziosi
al di là delle domestiche mura.

Lungi dalle cure del grande foro,
lontano dai negozi e dagli affari,
preso dal canto di uccelli in coro

che volitando nell’etere d’oro,
allegri come tra vecchi compari,
portan via i tuoi affanni insieme a loro.


 di Pier Vincenzo Rosiello