giovedì 21 ottobre 2010

A GABRIELLA

Occhi turchini ricolmi di luce

pieni di tanti annunci di speranza

sì tanto cari a chi affranto avanza

chinando il suo capo a Chi lo conduce.

Dalla parte di Medea t’eri schierata

nella battaglia della tua vita

lottando da donna innamorata

durante la tua coraggiosa salita.

Ora riposi negli spazi celesti

eterna ricompensa dei giusti

che il Signore per te ha preparato.

In vero tu però non ci hai lasciato

ma nella città dalle gesta illustri

continui la tua lotta in altre vesti.

di Pier Vincenzo Rosiello

Una serata con Olimpia Tarzia in ricordo di Gabriella Valli

Ricordare una donna, una romana attiva nel mondo dell’associazionismo cattolico, ma anche un’artista e una scrittrice a tre mesi dalla sua morte: Gabriella Valli. Questo lo scopo dell’iniziativa culturale svoltasi ieri, giovedì, alle 19.00 nella sala teatrale della Parrocchia di San Giuliano Martire in Via Cassia n. 103 nell'ambito delle attività dell'Associazione HERMES 2000 e per iniziativa del Parroco Don Luigi Lani.

Nata a Roma nel 1936, Gabriella Valli, trascorse la sua infanzia e adolescenza nel quartiere Flaminio in un ambiente familiare sereno e ricco di stimoli. Seguì i corsi di Teologia e Scienze Religiose presso l’Università Lateranense. Autrice di raccolte di poesie e di libri pubblicò, tra le altri, la raccolta di poesie “Voci di donna” (Pagine 2000), la silloge lirica “Le mani piene di fori” (Pagine 2001), la storia dossier “Dalla parte di Medea” (Pagine 2002).

La serata è stata condotta da Luisa Coccia che ha ricordato con commozione Gabriella alla presenza della sorella Anna. Dalle testimonianze di Aldo BELLO, di Ruggero MARINO, di Plinio PERILLI, di Donatella MOLINARI è emersa la figura di un’amica, di una poetessa, di una donna di cultura, di fede e di impegno sociale. Molti amici le hanno dedicato scritti e poesie, ricordando la sua energia, il suo spirito combattivo e la sua bontà.

Tra gli interventi, che si sono succeduti, molto bello è stato quello dell’on. Olimpia Tarzia, presidente della Commissione Politiche familiari e Pari opportunità della Regione Lazio, che sta conducendo una coraggiosa battaglia per la riforma dei consultori familiari. Un lotta doverosa per la vita, per la famiglia e per la dignità dell’uomo.

Nel ricordare questa laica cattolica l’on Tarzia, accompagnata dal marito Antonio Ventura presidente del Movimento per la vita di Roma, ha evidenziato come Gabriella Valli abbia incarnato nella sua vita l’ideale stesso del muovo femminismo, espresso così bene nella lettera enciclica “Evangelium vitae” di Giovanni Paolo II. Un femminismo costruttivo, che vuole attribuire centralità all’azione della donna nella società, a tutti i livelli e nei diversi settori, per la costruzione del mondo. Gabriella era una laica, impegnata con l’iniziale maiuscola e ha lasciato una traccia della sua passione in tutti i suoi amici che ieri erano presenti numerosi.

di Pier Vincenzo Rosiello

ARTE E DISABILITA' La Sant’Egidio inaugura a Trastevere la mostra “Noi l’Italia”

Il movimento “Gli Amici” della Comunità di Sant’Egidio ha inaugurato ieri, giovedì, nel Museo di Roma in Trastevere (piazza S. Egidio 1b), ripetendo ormai un’esperienza che è diventata un appuntamento, un’esposizione di opere di artisti disabili, intitolata quest’anno “Noi l’Italia”. La mostra affronta con passione e profondità ma non senza una punta d’ironia grandi avvenimenti e piccole vicende della storia e del presente del nostro Paese: l’unità nazionale, le due grandi guerre, gli anni del boom economico, gli emigranti italiani e gli immigrati in Italia, la bellezza dei monumenti e del paesaggio, gli anni di crisi e le risorse del Belpaese.

Alla manifestazione sono intervenuti: Eugenia Roccella, sottosegretario al Ministero della salute, Francesco Giro, sottosegretario al Ministero dei Beni culturali, Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, Simonetta Lux, docente dell’Università di Roma “La Sapienza”, Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio e Diego Proietti del Movimento Gli Amici,

Tra le opere presentate “La breccia di Porta Pia” di Paola Verre, “La grande guerra” di Arturo Maggio e “25 aprile ‘45” di Annamaria Colapietro ripercorrono la storia unitaria ricordandone alcuni momenti fondativi, mentre altri come il “Ritratto a mezza figura di Goffredo Mameli di Giovanni Fenu ne ritraggono alcuni personaggi.

Alla visione degli avvenimenti del passato si alterna quella del futuro dell’Italia. È il caso di dipinti come “Vorrei l’Italia più mista, colorata, amica” di Micaela Vinci, in cui emerge la consapevolezza che la ricchezza storica e artistica dell’Italia unita è al tempo stesso un patrimonio e una responsabilità. Questa considerazione ci induce, come suggeriscono gli stessi artisti della mostra a “Non rompere la rete”, a non perdere cioè nulla di ciò che c’è di buono nel nostro Paese, ma soprattutto a non “Non dividere l’unità d’Italia” come chiede Samantha Famiani.

Quest’esposizione è il frutto del lavoro della Comunità di Sant’Egidio, che da decenni è impegnata a fianco di persone con disabilità mentale, “Gli Amici”. Famosi, ormai in numerose città d’Italia e d’Europa, sono i loro laboratori d’arte, in cui i disabili comunicano e creano utilizzando tecniche e materiali diversi, giungendo alla realizzazione di vere e proprie opere d’arte.

La mostra, che si concluderà il 31 di ottobre, ha ricevuto il sostegno dell’Assessorato alle Politiche culturali del Comune di Roma e della società Zetema, il patrocinio del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea ed è stata realizzata grazie al sostegno di Birra Peroni.

I dipinti, le istallazioni e i video della mostra sono stati realizzati anche per sostenere il progetto DREAM, con cui la Comunità di Sant’Egidio lotta per debellare l’AIDS e la malnutrizione in Africa.

di Pier Vincenzo Rosiello