venerdì 24 febbraio 2012

Stream of consciousness: la personale dell'artista romana Federica di Carlo

L'Istituto Portoghese di Sant'Antonio in Roma ospita fino al 28 febbraio Stream of consciousness, la personale della giovane artista romana Federica Di Carlo.
In mostra una selezione delle ultime opere dell’artista, nelle quali l’abilità formale e la padronanza del medium pittorico dialogano con lo spazio mediante suggestive istallazioni e trascinano lo spettatore attraverso la propria forza concettuale.
L’eleganza del disegno, la delicatezza della stesura cromatica, sono alcuni degli elementi distintivi dell’arte di Federica Di Carlo che pone al centro della sua ricerca la sperimentazione dei linguaggi e delle soluzioni espositive, a partire dalla pittura, e le affascinanti possibilità dell’identità collettiva, a partire da quella individuale.
Mutuando dalla letteratura il concetto di flusso di coscienza, l’esposizione, curata da Chiara Natali, prevede un vero e proprio percorso attraverso i lavori dell’artista che si snodano in un crescendo formalmente impeccabile e concettualmente evocativo. La forza comunicativa della ricerca artistica si manifesta nella delicatezza delle installazioni e dei dipinti, sempre di grande formato, per i quali viene usato principalmente l’acquarello accompagnato da materiali inediti e di derivazione industriale.
I lavori in mostra riescono a stabilire con l’osservatore un rapporto forte, intimo ed empatico, proponendo il flusso dei pensieri attraverso l’analisi dell’uomo e della sua mente e lasciando aperta ogni possibile interpretazione.

giovedì 23 febbraio 2012

Dalle lacrime di coccodrillo un’amara rivelazione: dobbiamo distruggere il posto fisso che immobilizza il mercato del lavoro

Il posto fisso non è un reato anche se, apparentemente, contrario alle logiche di mercato, specie in un'Europa in cui si vuole anteporre la produttività all’umanità, l’efficienza alla coscienza, l’apparenza all’essenza, il denaro alla libertà. La cultura aborrisce l’ignorante servilismo del meno abbiente verso il più abbiente, in quanto vuole l’uomo libero dai pregiudizi e soprattutto dalla morsa dello sfruttamento. Purtroppo, oggi, si pretende che venga rinnegato tutto quello in cui abbiamo finora creduto. Sarà più conveniente il posto variabile a quello fisso per far lievitare il debito delle famiglie, in un mondo selvaggio , dominato dalla legge del più forte? Se homo homini lupus est, non sarà più saggio mettere il più debole al riparo del più forte che vuole divorarlo? Sicuramente non è abbattendo i diritti, ma se mai estendendoli, che si rafforza il welfare state. Ma i nuovi faraoni non credono nell’equità sociale e vogliono che nessuno possa vivere al sicuro senza il loro permesso; ci sono le piramidi da costruire e tutti devono lavorare senza fiatare ma soprattutto a tempo. Come si può lasciare che l’arbitrio del capitalista possa condizionare la vita del lavoratore senza censure? Dobbiamo forse ritornare al ius primae noctis? Quando il signore feudale giaceva con le vergini prima che prendessero marito? Non stiamo forse esagerando? Il fatto che alcuni lavoratori abbiamo la tutela dal licenziamento, se non per giusta causa, non è una cosa immorale, anzi io penso al contrario che sia espressione di civiltà. Viceversa il fatto che i giovani siano sottopagati e senza tutele semmai dipende dalle precedenti riforme del lavoro, architettate a tutto vantaggio di chi ha il capitale e sempre meno per chi lavora. I fannulloni sono quelli che non conoscono cosa sia veramente la fatica del lavoro, in primis coloro che per mestiere fanno sofismi su cosa sia utile e cosa non sia utile per il bene del nostro Paese.
Pier Vincenzo Rosiello

martedì 14 febbraio 2012

My love Anna Lisa

Mon petit amour,
je t'adore toujours
comme le premier jour,

quand je suis tombé amoureux,
mon papillon,
lorsque je t'ai vu
danser avec l'aquilon.

Si je pense à toi,
mon amour,
je te sent dedans
comme une grande tour.

Je te sent dans mon cœur,
fatigant de passion,
mon idole,
ma douce copine,

Muse de mes meilleures rimes.
Mes baisers, les plus frais,
pour la femme la plus chaude
que je connait.

di Pier Vincenzo Rosiello

venerdì 10 febbraio 2012

Il Movimento per un Mondo Migliore celebra i suoi 60 anni con padre Federico Lombardi

Il Movimento per un Mondo Migliore celebra oggi i 60 anni dal “Proclama per un mondo migliore”, l’esortazione di Papa Pio XII, in data 10 febbraio 1952, con la quale il movimento ebbe inizio. Ancora attuali le parole allora pronunciate dal Sommo Pontefice: “È tutto un mondo da rifare fin dalle fondamenta, che bisogna trasformare da selvaggio in umano, da umano in divino, cioè secondo il cuore di Dio”. A ricordo di quel momento padre Federico Lombardi, direttore della Sala Vaticana e direttore generale della Radio Vaticana, celebrerà la Santa Messa nella sede internazionale del Movimento per un Mondo Migliore. Fu lo zio, padre Riccardo Lombardi, in sintonia profonda col Papa, l’ideatore e l’anima del Movimento, fu lui a guidare – attraverso predicazioni alla folla e “missioni” come quella Per una generale mobilitazione dei cattolici, e la cosiddetta Crociata della Bontà - un grande movimento di risveglio del cattolicesimo, prima in Italia e poi su scala mondiale. Attualmente il Movimento per un Mondo Migliore, attraverso l’opera del suo Gruppo Promotore, è presente in trenta Paesi del mondo. “L’attualità del messaggio di Pio XII contenuto nel Proclama”, secondo le parole del direttore italiano del Movimento, don Enzo Caruso, “si ripropongono in un nuovo contesto ma con la stessa efficacia di allora. E’ sempre il mondo che occorre rifare dalle fondamenta, da trasformare secondo il cuore di Dio, ma questa volta la radice di questa trasformazione non parte da una società devastata dalla guerra, quanto piuttosto da un modello di umanità svuotata di se stessa da una cultura anti umana. E’ un mondo che bisogna fare a partire dalle profondità ferite dell’uomo contemporaneo, disorientato e incerto, perfino spaventato davanti alla vita e al futuro”.

mercoledì 8 febbraio 2012