giovedì 29 dicembre 2011

La riforma dell'Ordine dei giornalisti: libertà d'informazione in pericolo

La libertà di opinione, di parola e di informazione non possono essere sacrificate sull’ara di un’ Europa “matrigna” che chiede la riforma degli Ordini professionali ad ogni costo per soddisfare i demoni dei mercati finanziari, compreso quello dei giornalisti.
L’Ordine dei giornalisti che si vorrebbe abolire se non riformato entro agosto porterebbe alla soppressione dell’elenco dei pubblicisti, ma ciò finirebbe inevitabilmente con il limitare il pluralismo e quindi la libertà dell’informazione stessa. Una riforma, se proprio va fatta, deve tutelare i diritti acquisiti sia dei giornalisti professionisti sia dei pubblicisti, perché entrambi svolgono una funzione altrettanto importante per una corretta, efficace ed efficiente informazione. Oserei dire che la loro azione è complementare; se si vogliono evitare le differenze, tra professionisti e pubblicisti, con la costituzione di un elenco unico questo non può avvenire con la soppressione degli elenchi già esistenti ma al massimo rendendo questi ultimi  ad esaurimento e nel contempo prevedendo nuove forme di accesso alla professione per le nuove leve, magari un titolo di studio adeguato e quant’altro.
L’orientamento verso la liberalizzazione dell’Ordine dei giornalisti non deve tradursi in chiusura e nel consolidamento di una classe di privilegiati, “i professionisti” appunto che hanno la possibilità economica di frequentare scuole costosissime o il praticantato grazie ad amicizie e altro.
L’esercizio della professione giornalistica non può, per sua natura, essere soggetto a limitazioni di sorta, mantenere i due elenchi soddisfa il principio di pluralismo e di libertà, fare un elenco unico indebolirebbe questa libertà laddove la riforma dovrebbe portare invece a una maggiore apertura. 
Come si può ammettere, anche solo in teoria, la ventilata ipotesi di impedire ai pubblicisti attuali di svolgere il loro diritto dovere di informare? Lo hanno fatto finora e, pertanto, non può essere loro impedito; questa sarebbe un’intollerabile violenza, un vulnus alla stessa democrazia. A tal proposito ricordiamo i sacrosanti principi che sono alla base della nostra società libera e democratica l’art. 21 della Costituzione italiana, ma anche l’art. 11 della Carta dei diritti Fondamentali dell’Unione Europea.  

Pier Vincenzo Rosiello

martedì 20 dicembre 2011

Uniti per la vita di Pier Vincenzo Rosiello

Candide anime quasi cristalline, 
al pari di rugiade mattutine
brillate leggiadre e trasparenti
di quell’amore che incanta i talenti.

Cigni danzanti su laghi fatati
con patti sacri l’un l’altra votati:
sempre uniti, tutta la vita insieme,
sì dando dell’amore vostro il seme.

Cantano gli angeli alla vostra vista
per il Cristo Gesù fonte d’amore
che dolce possiede il vostro cuore

ed è custode di quell’innocenza,
che eleva l’uomo sino all’infinito
e sola lo riveste di potenza.

domenica 4 dicembre 2011

Quando l’amore diventa per sempre

 L'autore Pier Vincenzo Rosiello e l'attrice Anna Maria Iacopini 
Ad Albano Laziale la presentazione del libro Insieme nell'Infinito di Pier Vincenzo Rosiello
Se i fallimenti coniugali sono una triste realtà è pur vero che l’amore per sempre è possibile. Una delle più importanti sfide di questo secolo è proprio quella di pensare al matrimonio non come alla tomba ma alla culla dell’amore, al luogo in cui la coppia impara ad amare e a essere pienamente felice. Questo il messaggio del libro "Insieme nell’infinito" scritto dal giornalista Pier Vincenzo Rosiello, che è stato presentato nell’aula giunta – palazzo Savelli del Comune di Albano Laziale lunedì 12 dicembre alle ore 16.00.
SONO INTERVENUTI: S.E. Mons. Marcello Semeraro vescovo diocesi di Albano, Aldo Onorati scrittore, Anna Laganà Madìa presidente di ANIMO, Carmelo Ucchino critico letterario, Rosalia Azzaro Pulvirenti ricercatrice del CERIS - CNR di Roma.   Ha moderato Ulderico Piernoli, direttore di Televita.  L’attrice Anna Maria Iacopini ha recitato alcune poesie del libro. 
Edito da Albatros Il Filo - collana STRADE NuoveVoci e giunto a ottobre alla ristampa, il libro è dedicato ad Anna Lisa Delli Noci, autrice delle illustrazioni e di alcune poesie. Quest’opera, che si richiama all’antico genere satirico inaugurato da Menippo di Gadara e che fa la parodia al romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert, ha ricevuto un premio come inedito nel 2003 nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri. La prefazione è di Lubomir Zak, ordinario di Teologia Fondamentale alla Pontificia Università Lateranense. Un'originale opera letteraria, quindi, che alternando stili narrativi diversi esprime l’unicità dei sentimenti degli innamorati. L’autore si pone in atteggiamento di sfida di fronte alla communis opinio di un mondo che banalizza la dimensione affettiva, fino a renderla mera soddisfazione del piacere fisico. La forma dialogica, che si alterna alla poesia e al disegno, segna l’importanza di superare i monologhi, che alla lunga portono alla crisi della coppia: per vivere felici occorre aprirsi all’altro e condividerne l’esistenza. Quando c’è l’amore ogni cosa, anche la più semplice, si carica di significato. L’uomo e la donna, allora, si elevano a Dio, come una scala di note musicali, come i colori dell’arcobaleno e ne percepiscono la presenza. Il matrimonio, per l’autore del libro, non è che il coronamento di questo amore che conduce gli sposi verso l’infinito. Certamente le crisi non mancano e vi è un momento anche nella storia di Carlo ed Emma, i protagonisti del libro, in cui i due sembrano decisi a lasciarsi, ma poi tutto si risolve in una bellissima elegia.